Le cave sono luoghi dove da molti secoli avviene l’escavazione e la lavorazione del marmo e possono essere di due tipi: in galleria e a cielo aperto.
Per il modo con il quale viene prelevato il marmo, la profondità di prospettiva delle pareti bianche, gli ampi spazi e la precisione simmetrica dei gradoni, i piani di lavorazione sembrano gradinate di anfiteatri.
L’estrazione del marmo in cava è stato un continuo divenire di documenti vivi attraverso i secoli, dai primitivi cunei di legno, al sistema della tagliata dei romani, al rivoluzionario filo elicoidale, all’attuale filo diamantato.
Tra gli anfratti delle cave i candidi e scoscesi ravaneti sono conservati gli eroismi, le fatiche, i sacrifici dei cavatori che con tenacia e capacità continuano ancora oggi a “coltivare” queste montagne tagliandole e smontandole in piccoli pezzi per poi inviarli nel mondo.
Il nostro marmo, si può ritrovare in alcune chiese e monumenti più belli del mondo, vedi il Palazzo dell’ONU e la sala Nervi in Vaticano.